|
Technique: |
TECHNIQUES OF FOOD CONSERVATION AND STORAGE |
Local name: |
salatura |
Site: |
Carrara & Lunigiana |
|
Location
Click the globe to see the techinique on Google Map
|
Continent: Europe
Country: Italy
Site: Carrara & Lunigiana
Coordinates:
Lat:
44.0597135
Long:
10.0639193 |
Description of the local variant of the technique
Lardo di Colonnata (Carrara)
Il sale, nell’antichità, è sempre stato utilizzato come conservante, sia di carni che di verdure. Il neolitico sancisce la scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento e con essi le conoscenze legate alla conservazione dei cibi.
Nel 4000 a.C., gli egizi, prelevavano il sale dai depositi di Wadi Natrum (natron era il nome del sale da cui proviene il nome di quest’area desertica), nel deserto libico, usato principalmente come conservante per le carni.
La tecnica in sé consisteva nel cospargere di sale interamente il pezzo di carne.
Il lardo di Colonnata è un prodotto che rappresenta l’unione di una conoscenza tradizionale, la salatura, applicata al concetto di territorialità e di cultura gastronomica del luogo.
Miele della Lunigiana
Gli egizi pare siano stati i primi a venire a contatto con le api. Intorno al 2600 a.C. nascono le prime arnie fatte di rami, canne intrecciate e fango essiccato. (Avevano forma cilindrica e venivano poste vicine l'una all'altra per agevolare il controllo e l'allevamento delle api. Si praticava l'apicoltura nomade fluviale lungo le sponde del Nilo, il viaggio durava tre mesi, seguendo le fioriture provocate dalle piene del fiume).
Ogni popolo ha sviluppato il proprio modo di costruire le arnie, talvolta venivano usati anche oggetti costruiti per altri utilizzi e adattati poi allo scopo dell'apicoltura. In Medio Oriente si prediligevano i vasi in terracotta, nell'Europa centrale i tronchi svuotati, altrove contenitori di paglia o di fibra vegetale e argilla.
(l'immagine mostra Rappresentazione rupestre Cueva de Ia Arana 5000/7000 a.C)
Farina di castagne della Lunigiana
30.000 anni fa l’uomo già aveva familiarizzato con i cereali e più nello specifico con attrezzi utili alla molitura dei grani. (Una recente scoperta, a Bilancino in Mugello, ha rimesso in discussione l’approccio alimentare umano, nel Neolitico non veniva mangiata solamente carne). Si trattava di macinelli e macinelli pestelli rudimentali, attraverso i quali era possibile sminuzzare e quindi creare la farina (Sono state rinvenute diverse tracce di amidi appartenenti a piante differenti, tra cui la Typha, una pianta palustre, molto duttile e molto comune in quell’epoca, con cui venivano preparati dei pani non lievitati, simil gallette)
Risulta quindi non più collocabile nel Neolitico l’abilità dell’uomo di produrre cibo derivato da farine.
Il Bulino di Noailles, è uno strumento in selce, rinvenuto nel sito archeologico, attraverso il quale si sfrangiavano le foglie di Typha (Tifa), con cui venivano prodotti corde, cesti e manufatti di uso comune.
Survival prospects
Images
Deepening